La didattica della visione e la scuola

La didattica della visione e la scuola2020-06-13T12:29:39+00:00

Project Description

La scuola è destinatario privilegiato della formazione alla visione. In prima istanza come istituzione per eccellenza della formazione della persona e dall’altra parte come luogo di promozione e diffusione della cultura e delle arti espressive. L’incontro con il teatro rappresenta un’occasione per la scuola di contatto con la produzione culturale del territorio e con un’arte che si esprime dal vivo attraverso partecipazione e presenza. Questo incontro, per poter non essere né casuale né episodico e dunque realmente educativo, necessita di un tempo di riflessione, di organizzazione e scelta delle sue peculiari caratteristiche e infine di spazi destinati al pubblico e dedicati alla riflessione e alla condivisione.

I progetti di didattica della visione per la scuola accolgono e sviluppano lo spirito del documento del MIUR “Indicazioni strategiche per l’utilizzo didattico delle attività teatrali previste per l’anno 2016/2017” e riferito alla Legge 13 luglio 2015 n. 107, in particolare laddove si indica che “[…] l’attività teatrale abbandona definitivamente il carattere di offerta extracurriculare aggiuntiva e si eleva a scelta didattica […], e se ne riconosce il “[…] valore didattico, pedagogico ed educativo che coniuga intelletto ed emozione, ragione e sentimento […]

La didattica della visione e la scuola

Con la scuola 2.0 prima, e con la didattica a distanza poi, si sono moltiplicate le occasioni di apprendimento che passano attraverso la visione – prima della lettura – mediata da uno schermo, ridefinendo le dinamiche dell’insegnamento e dell’educazione. Come tutte le cose che si acquisiscono, anche imparare a vedere – da spettatori, insegnanti, studenti, cittadini – fa parte di un processo di apprendimento che deve passare per alcune tappe. Educarsi al teatro, e quindi a vedere dal vivo, vuol dire andare alla fonte di quel processo che ci consente di riconoscere le risonanze emotive e cognitive contenute ed elaborate attraverso simboli complessi nella produzione degli oggetti culturali pensati per essere fruiti dallo spettatore o da un pubblico.

Il dialogo con la didattica

Una vera e propria didattica, capace di creare il terreno adatto ad accogliere l’esperienza del vedere insieme nel fluire continuo delle occasioni che quotidianamente alternano o connettono il vedere dal vivo e il vedere attraverso uno schermo.

Tale pratica ha l’occasione di essere integrata e valorizzata all’interno del piano formativo scolastico, arricchendolo. Si prevede dunque un accompagnamento alla visione degli spettacoli per esplorare tutto ciò che vive oltre la scena, dentro di essa e nelle sue immediate vicinanze, attraverso un prima ricco di attese e aspettative e un dopo di reazioni e rielaborazioni. Un’attività mirata a costruire consapevolezza e ad attivare conoscenze e spunti di riflessione. Una serie di azioni per rendere autonomo lo spettatore e radicare in esso l’interesse per il teatro, restituendo dignità e senso al ruolo primario del pubblico: vedere. Questo processo formativo indirizzato ai bambini e ai ragazzi viene affiancato da una proposta di formazione dedicata agli insegnanti.

Portare a vedere

A garantire l’incontro tra teatro e pubblico delle nuove generazioni è soprattutto la scuola e l’insegnante.

Il percorso d’accompagnamento è pensato come una ricerca aperta e condivisa intorno a quel “prima” di attese, curiosità, conoscenze e ipotesi che accompagnano lo spettatore nel tempo che precede lo spettacolo, e a quel “dopo” di reazioni e rielaborazioni. Ogni incontro è sostenuto inoltre da specifici materiali appositamente pensati, in cui ritrovare di volta in volta spunti e tracce da percorrere, utili anche per poter riproporre il lavoro all’interno delle classi.

Al fine di rendere consapevoli gli insegnanti del loro connaturato ruolo di mediatori, gli incontri, strettamente collegati agli spettacoli proposti, saranno incentrati sulla riflessione intorno ai passi da compiere per incontrare uno spettacolo dal vivo, sulle loro passate esperienze di mediazione teatrale e culturale, sulle strategie per costruire un percorso di educazione al teatro, condiviso e partecipato con alunni e alunne. Tale approccio oltre a rafforzare la relazione tra gli insegnanti, garantisce loro la sperimentazione su se stessi di esperienze formative e operative immediatamente trasferibili e attuabili, costruendo così un patrimonio comune intergenerazionale.

Tre volte almeno

Secondo i parametri dell’Istat bisogna leggere almeno tre libri l’anno per essere considerati lettori e lettrici, per quanto deboli. Questo traguardo, seppur talora con qualche fatica, è di solito alla portata degli studenti e delle studentesse. Ma come regolarsi con l’essere spettatori? Assistere a tre spettacoli in un anno può essere l’unità minima per dirsi spettatori? Andare a teatro tre volte nell’arco dell’anno, in gruppo e con la guida di un mediatore specializzato, rappresenta un primo passo per ristabilire un rapporto con l’arte scenica e rafforzare una comunità a partire dalla fondamentale esperienza di vedere insieme qualcosa che ci riguarda intimamente, fin dalla prima infanzia.

Nel corso di una decennale esperienza, sono stati messi a punto e collaudati modelli di didattica della visione che, sulla base di alcuni specifici stimoli, sollecitano nelle nuove generazioni una riflessione condivisa che spazia da aspetti tematici e linguistici a questioni tecniche ed espressive della messa in scena. La conversazione segue sempre una modalità di apprendimento cooperativo che utilizza il coinvolgimento emotivo e cognitivo del gruppo come strumento di apprendimento senza imporre una visione precostituita. Si prevede l’organizzazione di un incontro preliminare e uno successivo alla visione per ognuno dei tre spettacoli proposti. Vengono inoltre strutturati specifici materiali appositamente realizzati, in cui ritrovare di volta in volta spunti e tracce per stimolare un percorso comune di conoscenza.

I progetti di didattica della visione per insegnanti e studenti

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