Suono, ritmo, silenzio

Cinque appuntamenti scelti all’interno del panorama romano di cultura e teatro, con l’intento di riflettere e scoprire diverse forme d’uso di suono, ritmo, voce e silenzio.

A cura di Raul Nappi

N.B. Ogni appuntamento dei percorsi di visione prevede incontri di didattica della visione preliminari e/o successivi allo spettacolo, condotti dai curatori del percorso. Ogni partecipante riceverà il documento di ricerca appositamente predisposto per l’occasione.

Gli spettacoli

L’arte della fuga

6 dicembre 2023 ore 21.00
Teatro Vascello – Via Giacinto Carini, 78

Coreografia Mauro Astolfi
Interpreti Lorenzo Beneventano, Anita Bonavida, Maria Cossu, Mario Laterza, Giuliana Mele, Alessandro Piergentili, Roberto Pontieri, Miriam Raffone, Martina Staltari, assistente alla  coreografia Alessandra Chirulli, musica J.S.Bach, musica originale Davidson Jaconello, disegno Luci Marco Policastro, set concept Mauro Astolfi, Marco Policastro, costumi Anna Coluccia, realizzazione Scenografie Scenario, produzione Spellbound contemporary ballet con il contributo del Ministero della Cultura coproduzione Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e Fondazione Teatro Comunale di Modena.

L’Arte della fuga è una delle più emblematiche ed enigmatiche opere di Johann Sebastian Bach. Un capolavoro che presenta caratteristiche di grande fascino: se, da un lato, è un’opera senza un assetto definitivo in quanto non fu mai terminata dal compositore, dall’altro questo senso di indeterminatezza è dato anche dall’assenza di indicazione di un organico strumentale specifico per l’esecuzione del lavoro.
Hans-Eberhard Dentler teorizzò che l’Arte della fuga fosse scritta da Bach per visualizzare principi filosofici pitagorici: il vocabolo stesso “fuga” potrebbe essere interpretato come ‘volo’, inteso tanto in riferimento alle frasi musicali quanto all’ascesa dell’anima a Dio.
“Una fuga è fatta ad Arte se nessuno se ne accorge. Se anzi che scappare da qualcosa o qualcuno, mi confondo con gli altri, mi vesto come loro, uso le loro parole. Per non farmi trovare non c’è niente di meglio che cambiare le mie abitudini, trovare sempre un muro dove nascondermi e li incontro sempre qualcun altro che è fuggito da qualcosa…
La fuga può mascherare la realizzazione di un desiderio o forse è l’unico modo consentito di scappare da un mondo che mi crea imbarazzo. La mia fuga in realtà è un’antifuga, è una prospettiva. È il mio bisogno di guardare la vita con altri occhi. È importante scappare ogni tanto, mi aiuta ad accendere la luce su qualche “zona” buia, ma non serve per rimuovere o dimenticare la sensazione di quello che sono infatti rimarrà all’interno della mia mente per sempre, anche quando la fuga sarà finita. Sono fuggito per essere gentile con me stesso…ora posso tornare dagli altri. Anche loro qualche volta hanno provato il desiderio di andarsene e sparire dal mondo. Sono persone.”

Mauro Astolfi

Samusà

31 gennaio 2024 ore 20.45
Teatro Brancaccio – Via Merulana, 244

scritto da Virginia Raffaele | Giovanni Todescan | Francesco Freyrie | Daniele Prato, con Federico Tiezzi | distribuzione Terry Chegia | produzione di ITC2000, regia di FEDERICO TIEZZI

Dopo il grande successo dello spettacolo Performance del 2015 e anni particolarmente intensi che l’hanno vista protagonista in tv di uno show e una serie televisiva tutti suoi, oltre alla conduzione del Festival di Sanremo e il doppiaggio di Morticia nel cartone animato La Famiglia Addams, Virginia Raffaele torna con Samusà.
Il racconto di Samusà si nutre dei ricordi di Virginia e di quel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia reale: il luna park. Da lì si sviluppa in quel modo tutto della Raffaele di divertire ed emozionare, stupire e performare, commuovere e far ridere a crepapelle.
“Sono nata e cresciuta dentro un luna park, facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili, il primo bacio l’ho dato dietro il bruco mela. Poi il parco ha chiuso, le giostre sono scappate e adesso sono ovunque: le attrazioni sono io e siete voi. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe e confonde più di una passeggiata tra gli specchi deformanti”.

4 5 6

28 febbraio 2024 ore 21.00
Teatro Vascello
Via Giacinto Carini, 78

con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e con Giordano Agrusta, scritto e diretto da Mattia Torre, produzione Marche Teatro / Nutrimenti Terrestri / Walsh

456 è la storia comica e violenta di una famiglia che, isolata e chiusa, vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l’ignoto. Padre, madre e figlio sono ignoranti, diffidenti, nervosi. Si lanciano accuse, rabboccano un sugo di pomodoro lasciato dalla nonna morta anni prima, litigano, pregano, si odiano. Ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile ci sia al mondo.
E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro.
Tutto è pronto, tutto è perfetto. Ma la tregua non durerà.  

4 5 6 nasce dall’idea che l’Italia non è un paese, ma una convenzione. Che non avendo un’unità culturale, morale, politica, l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri: per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. 4 5 6 è una commedia che racconta come proprio all’interno della famiglia – che pure dovrebbe essere il nucleo aggregante, di difesa dell’individuo – nascano i germi di questo conflitto: la famiglia sente ostile la società che gli sta intorno ma finisce per incarnarne i valori più deteriori, incoraggiando la diffidenza, l’ostilità, il cinismo, la paura. 4 5 6 racconta la famiglia come avamposto della nostra arretratezza culturale.
Dallo spettacolo è stato tratto l’omonimo sequel televisivo, prodotto da Inteatro e andato in onda su La7 all’interno del programma “The show must go off” di Serena Dandini, e il libro “4 5 6 – Morte alla famiglia”, edito da Dalai. 456 fa parte de progetto televisivo “Sei pezzi facili – tutto il teatro di Mattia Torre” ripresi con la regia televisiva di Paolo Sorrentino per Rai3. Le pièce teatrali dell’autore, dalle quali sono stati tratti i film, sono: ‘Migliore’, ‘Gola’, ‘Perfetta’, ‘Qui e ora’, ‘465’ e ‘In mezzo al mare’. Tutti i Sei pezzi facili saranno tradotti in inglese all’interno del Progetto Italian and American Playwrights Project curato da Valeria Orani e Frank Hentschker con 369gradi, Martin E. Segal Theatre Center / Graduate Center CUNY e il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di New York.

Recluse

27 marzo 2024 ore 18:30
Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano

Di Ignacio del Moral e Verónica Fernández,
In collaborazione con Papeles en el tablado
Regia Ferdinando Ceriani, Con Anna Amatruda, Elena Bellini, Noemi Ciavola, Deborah Dadi, Francesca De Masi, Greta D’Antonio, Jessica De Matteis, Ilaria Diotallevi, Walter Lancellotti, Simone Latini, Francesca Leonetti, Federico Lo Voi, Alessandra Marangoni, Simone Martina, Diana Pascariu, Edoardo Sanna, Valerio Sbaraglia 
traduzione Amy Bernardi

Presas è ambientato in un carcere femminile negli anni ’40, forse i primi anni ’50, in una provincia spagnola. Dieci donne incarcerate per motivi diversi (furto, prostituzione, adulterio, crimini politici…) vivono in un carcere in condizioni precarie. Le detenute sono assistite da suore e la prigione è amministrata da don Mauro, il direttore. Di tanto in tanto vengono visitate da un medico, don Máximo, e da un insegnante, don Esteban. La vita nel carcere è sconvolta dall’imminente celebrazione del Giubileo di Santa Perpetua, per il quale, ogni dieci anni, il vescovo concede la grazia a una detenuta. Chi sarà la prescelta? E a quale prezzo?

Due gruppi corali

5 maggio ore 19.00
Chiesa di Santa Maria della Pace
Arco della Pace, 5

Nell’ambito della rassegan “Concerti alla Pace 2024”. Per l’anno 2024 l’ARCL propone ai cori associati la stagione concertistica “Concerti alla Pace” che si terrà da gennaio 2024 a giugno 2024, nella splendida cornice della Chiesa Santa Maria della Pace a Roma. Ciascun concerto prevede la presenza di due gruppi corali.

Casa dello spettatore all’interno della programmazione teatrale romana compone percorsi di visione strutturati sulla base di nuclei tematici o di linguaggio, aperti anche ad una combinazione personale, operata dal pubblico. Percorsi nella città e nella cultura, tappe di un viaggio che, attraverso incontri prima e dopo la visione, costituisce un’esperienza che intreccia conoscenza ed emozione. Il risultato è la nascita di piccole comunità di spettatori e spettatrici che riscoprono il piacere di frequentare il teatro insieme.
SUONO, RITMO, SILENZIO fa parte della programmazione per la stagione 2024 di Casa dello Spettatore realizzato con il sostegno del MiC

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2024-01-30T12:58:27+00:00