Oltre la notte

Casa dello Spettatore curerà in collaborazione con ACEC un percorso di visione su tre titoli dei dieci previsti dalla rassegna online Oltre la notte. La perdita e il lutto nel cinema.

La rassegna è un’iniziativa nata a seguito dell’esperienza del Covid-19 per provare ad affrontare, attraverso il cinema, in maniera collettiva, i temi della morte e del lutto, alla luce anche dell’intenso e spesso tacito rapporto tra cinema, fede e ricerca spirituale. Dieci i titoli in programma, visibili on demand dal 30 ottobre al 21 novembre su MyMovies.

Il percorso di visione è gratuito per gli abbonati alla rassegna. Costo dell’abbonamento: 8,50 €. Per ogni abbonamento sottoscritto si avrà diritto a un ingresso omaggio presso le sale Acec.

Per abbonarsi alla rassegna

Il percorso di visione

Casa dello Spettatore ha individuato tre titoli: Alabama Monroe, Still Life e Al dio ignoto per sviluppare un percorso di visione in quattro incontri che si svolgeranno su piattaforma online (zoom).

Per partecipare al percorso di visione

Il calendario

9 novembre dalle ore 18.00
Introduzione e incontro su Alabama Monroe

15 novembre dalle ore 18.00
Incontro su Still Life

19 novembre dalle ore 18.00
Incontro su Al dio ignoto

25 novembre dalle ore 18.00
Incontro conclusivo

I tre film

Alabama Monroe
(Felix Van Groeningen, 2012)

Nel quieto e ordinato Belgio, Didier innamorato dell’America rurale, canta suona il banjo in un ensemble di musica bluegrass, Elise gestisce uno studio di tatuaggi ed è una ragazza pragmatica. I due si incontrano, si scelgono, si amano, sono una coppia incendiaria. Inaspettatamente, arriva anche una figlia, Maybelle. Ma quando la bambina comincia a star male, la coppia non resiste alla prova di quella morte. Elise cerca conforto nella religione, mentre Didier è convintamente ateo. Il dolore e l’incapacità di affrontare il lutto portano i due protagonisti ad allontanarsi sempre di più, (forse) irrimediabilmente.

Still life
(Uberto Pasolini, 2013)

John May è un solitario funzionario comunale, il cui lavoro consiste nel rintracciare i parenti più prossimi delle persone morte in totale solitudine. Diligente e sensibile, John scrive discorsi celebrativi, seleziona la musica appropriata all’orientamento religioso del defunto, presenzia ai funerali e raccoglie le fotografie di uomini e donne che non hanno più nessuno che li pianga e ricordi. La sua vita ordinata e tranquilla, costruita intorno a un lavoro che ama e svolge con devozione, riceve una battuta d’arresto per il ridimensionamento del suo ufficio e il conseguente licenziamento. Confuso ma null’affatto rassegnato, John chiede al suo superiore di concedergli pochi giorni per chiudere una ‘pratica’ che gli sta particolarmente a cuore.

Al dio ignoto
(Rodolfo Bisatti, 2020)

Nel cuore di Lucia abita un dolore che non riesce ad alleviarsi: la prematura scomparsa della primogenita Anna, morta di leucemia. Il marito, incapace di reggere questo evento, li ha lasciati soli. Il fratello adolescente di Anna, Gabriel, cerca di elaborare il lutto adottando uno stile di vita temerario, mentre Lucia cerca di sopravvivere dedicandosi interamente alla cura di malati terminali dell’Hospice nel quale lavora come infermiera. Come maestri inconsapevoli, saranno proprio loro che riusciranno a strapparle un sorriso, a mostrarle una strada possibile per affrontare la sua angoscia.

Gli altri film della rassegna

Molecole
(Andrea Segre, 2020)
Tra febbraio e aprile 2020 Andrea Segre è rimasto bloccato dal lockdown a Venezia, città di suo padre e solo in parte anche sua. Mentre girava il virus ha svuotato la città, riconsegnandola alla sua natura e alla sua storia, e in qualche modo anche a lui. Ha trascorso quei giorni nella casa di famiglia, dove ha avuto modo di scavare nei ricordi di ragazzo e di figlio, che lo hanno trascinato più a fondo di quanto pensasse. Archivi personali in super8 di Ulderico, padre del regista, si alternano a incontri con cittadini veneziani, che raccontano il rapporto tra la città e le acque e nello stesso tempo vivono l’arrivo inatteso del grande vuoto che ha invaso Venezia e gran parte del mondo. Un intimo documentario dedicato a Venezia.

Departures
(Yojiro Takita, 2008)
Il giovane violoncellista Daigo, rimasto senza lavoro, fa ritorno insieme alla moglie nel villaggio di campagna dove è cresciuto. Qui comincia a cercare lavoro e si imbatte in un annuncio interessante, di pubblicato da un’“agenzia di viaggi”. Ma quando raggiunge l’agenzia, Daigo scopre che i viaggi dell’inserzione non sono vacanze ma dipartite nel mondo dell’aldilà. Inizialmente titubante, accetta un posto di cerimoniere funebre: deve lavare, vestire, truccare e sistemare i defunti nella bara. Gli inizi non sono facili, ma sarà l’occasione di rappacificarsi con il passato e di imparare a convivere con il dolore.

The Farewell – Una bugia buona
(Lulu Wang, 2019)
Billi è nata a Pechino ma vive a New York da quando aveva sei anni. Il suo legame con la Cina coincide con quello con sua nonna, Nai Nai, caposaldo della famiglia, forte e praticamente indistruttibile. Quando a Nai Nai viene diagnosticato un cancro, la famiglia decide di nasconderle la verità e di trascorrere con lei in Cina gli ultimi mesi che le restano da vivere. Solo Billi trova insopportabile il peso di quella “bugia buona”…

Sono innamorato di Pippa Bacca
(Simone Manetti, 2019)
Avvincente documentario su due donne, due artiste vestite da sposa decise ad arrivare a Gerusalemme attraverso i paesi convolti dalle guerre. 6.000 km da percorrere in autostop, per celebrare il matrimonio tra i popoli e dimostrare che dando fiducia al prossimo si riceve solo bene. Questo era l’intento di Pippa Bacca e Silvia Moro, quando l’8 marzo 2008, sono partite da Milano con l’obiettivo di mettere in scena una performance nel segno della pace. Un progetto complesso, con le protagoniste in scena 24 ore su 24, ne loro abiti nuziali. Il film è il racconto di questo straordinario viaggio, portatore di un potente messaggio di pace, che fu interrotto 23 giorni dopo il suo inizio in modo tragico e straziante.

Una settimana e un giorno
(Asaph Polonsky, 2016)
Eyal e Vicky si trovano ad affrontare la prematura morte del figlio. Dopo la rituale settimana di lutto, tipica della tradizione ebraica per i parenti di primo grado, i due dovranno trovare la forza di andare avanti, reagendo ognuno a modo proprio: chi in modo più convenzionale, chi invece lasciandosi andare. Quest’ultimo è il caso di Eyal, il quale sarà forzato più e più volte dalla moglie a riprendere la sua normale routine, peraltro senza molto successo. Contro ogni aspettativa, le cose cambieranno grazie all’arrivo del figlio degli odiosi vicini di casa, il quale instaurerà un rapporto molto particolare con l’uomo, riuscendo a insegnargli, con la leggerezza tipica della sua giovane età, che esistono ancora motivi per cui vale la pena vivere.

Easy un viaggio facile facile
(Andrea Magnani, 2016)
Curioso road-movie il cui protagonista, Isidoro, detto Easy, ha 35 anni ed è stato costretto ad abbandonare la carriera come pilota di go-kart per via dell’aumento di peso. Depresso e senza grandi aspettative, Easy vive con la madre e passa il tempo davanti alla Playstation. Un giorno però, il fratello, Filo, gli affida un incarico che lo porta ad abbandonare le mura domestiche: deve riportare a casa lo sfortunato operaio Taras, morto per un incidente sul lavoro, trasportando la sua bara fino in un piccolo villaggio ucraino. Niente di complicato, sulla carta, ma Isidoro è Isidoro, e un lungo viaggio attraverso i Carpazi può rivelarsi davvero insidioso…

Estate 1993
(Carla Simón, 2017)
Commovente storia della piccola Frida, che a 6 anni, già orfana di padre, ha appena perso anche sua madre. Lo zio e sua moglie, che hanno già una bambina, la prendono con loro, nella campagna catalana. Qui Frida si confronterà con il dolore della perdita, pur sperimentando il calore della nuova famiglia, e inizierà l’amicizia con la cugina, di poco più piccola. Occorreranno tutti i giorni di quell’estate e tutti gli errori possibili per accettare quel che è stato e abbracciare quello che sarà.

2021-11-02T13:21:52+00:00