Minimo Teatro Festival

Ospiti a Palermo nell’ambito del Minimo Teatro Festival per la Tavola rotonda: “Dialogare con il pubblico – Riflessioni sul teatro che crea comunità”.

Si è conclusa da poco, la IX edizione del Minimo Teatro Festival, rassegna nazionale di corti teatrali che mette in palio un premio in denaro per sostenere i costi di produzione, progetto a cura del Piccolo Teatro Patafisico, in collaborazione con M’Arte, diARiA, Teatro Libero di Palermo e Blitz.

Un’edizione con tanti appuntamenti spalmati in cinque giorni in cui si è anche cercato di fare sintesi con una tavola rotonda per operatori culturali dal titolo: “Dialogare con il pubblico – Riflessioni sul teatro che crea comunità”.
In una location dall’atmosfera sacrale, è proprio il caso di dirlo poiché l’appuntamento si è svolto all’interno della piccola Chiesa  (a Palermo, come si sa, abbondano) nel complesso dello Scibene o Uscibene, sono quasi saliti sul pulpito, ma con molta modestia…. realtà sensibili all’argomento, tra cui, ovviamente, Casa dello Spettatore.

Si è parlato così, della  genesi dell’associazione (nata dopo l’esperienza del Centro Teatro Educazione attivo nell’Ente Teatrale Italiano dal 1997) e dell’obiettivo che spinge il suo operato da sempre: la costruzione di comunità di cittadine e cittadini che nella fruizione condivisa dello spettacolo trovino opportunità di crescita individuale e collettiva; la formazione, lo sviluppo e la qualificazione del pubblico delle varie forme di spettacolo e l’educazione di spettatrici e spettatori di tutte le età con particolare attenzione alle giovani generazioni e al rapporto con la scuola.

Da anni ci si impegna, infatti, nella sperimentazione e nell’attuazione di progetti formativi, rivolti anche agli operatori e ai mediatori teatrali, nella prospettiva di favorire la nascita o il rafforzamento, laddove esista già un terreno predisposto, di spazi di aggregazione e di educazione del pubblico alla visione e, ancor più, alla ricerca di come si diventi spettatori consapevoli che facciano valere il proprio diritto alla molteplicità dell’offerta e alla pratica democratica della cultura.

Si è raccontato, dunque, tutto quello che negli anni si è fatto e i molti progetti tuttora in corso. Naturalmente, una particolare attenzione, si è rivolta al progetto “La Calata” che, in quel preciso istante, si stava svolgendo “in diretta” a Napoli.

Questa idea di inviare una sera a teatro, spettatori/testimoni “sguinzagliati” nelle sale teatrali della città per osservarne la vita: pubblici, proposte teatrali, spazi, atmosfere creando un’istantanea di una serata, assunta come campione, grazie ai testi e alle immagini che poi saranno raccolti per comporre un racconto a più sguardi, ha suscitato l’interesse sincero dei presenti tutti concordi nel dire che sarebbe opportuno, infatti, realizzare una Calata anche a Palermo.

Diversi e interessanti tutti gli interventi, ognuno dei partecipanti ha raccontato con passione la propria attività: Lucia Franchi, drammaturga e fondatrice del Kilowatt Festival di San Sepolcro e di Capotrave capofila del progetto europeo BeSpectactiveAnna Gesualdi fondatrice e direttrice di TeatrInGestAzione e Altofest di Napoli; Gigi Borrusso, regista, attore e responsabile del progetto DannisilabPia Blandano, dirigente dell’Istituto Magistrale Statale Regina Margherita (Licei: Umane/Linguistico/Economico Sociale/Musicale/Coreutico); Margherita Ortolani, drammaturga, regista, attrice e curatrice del progetto Diverse Visioni, un progetto inclusivo dedicato ai giovani migranti e richiedenti asilo.

Il confronto è stato assai utile per narrare esperimenti culturali in atto in altre città e per ricevere e donare spunti su un unico tema comune: come facilitare e sostenere un maggiore coinvolgimento del pubblico al mondo del Teatro? Le idee, ad esempio, di possibili collaborazioni con Casa dello Spettatore, non mancano: un corso di formazione per operatori palermitani sul lungo tempo; un progetto “in festival” che preveda la visione degli spettacoli in concorso e dei momenti di confronto; percorsi di educazione alla visione nelle scuole; una giuria popolare che magari si affianchi a quella di Diverse Visioni, ciò che potrebbe mancare, come spesso accade, sono le economie.

A sottolineare questo punto, suo malgrado, è più volte Alessandro Toppi,  giornalista e critico teatrale, direttore di Pickwick e redattore di Hystrio, nonchè moderatore della tavola rotonda, spostatasi nel frattempo, nel giardino dell’incantevole vivaio Ibervillea.
Continua così, in cerchio e riscaldati, finalmente, da un caldo sole pomeridiano, il confronto con gli altri presenti, tra cui: Mario Barnaba e Salvo Lo Gelfo, artisti di circo contemporaneo e responsabili di “C.A.M.” (Centro Artistico Musicale) di Bagheria; Petra Trombini, scenografa e gestrice di uno spazio per bambini; Claudio Collová; attore e regista; Giuseppe Provinzano attore, regista e gestore del nuovo “Spazio Franco” ai Cantieri Culturali della Zisa; Domenico Ciaramitaro, attore e fondatore di un piccolo ed interessante spazio culturale, il neoteatro “Il Teatrino” e molti altri.

La tavola rotonda pur fornendo poche risposte, ha permesso di formulare domande strategiche nell’ottica costruttiva di una possibile collaborazione sinergica, soprattutto fra i presenti. Un momento di confronto utile da rinnovare in tutte le occasioni possibili.

Per quanto riguarda il Festival, è giusto rendere merito ai vincitori.

La giuria tecnica – dopo aver assistito a tutti gli spettacoli e avere incontrato e dialogato con le undici compagnie arrivate da tutta Italia; una formula molto utile sia per gli artisti (che hanno la possibilità di raccontare il punto di partenza del proprio lavoro e l’ipotetico punto di arrivo) che per le giurie che hanno la possibilità di ragionare sui punti di forza e sui punti deboli del lavoro proposto e sulle tematiche affrontate – ha decretato “Flirt” della milanese Silvia Torri, vincitore della IX edizione del Minimo Teatro Festival, con la seguente motivazione:

“Nonostante la compiutezza di alcuni dei lavori presentati, la giuria all’unanimità ha ritenuto di assegnare il premio di produzione del Minimo Teatro Festival IX edizione a Flirt affinché possa seguire ed esplorare le intuizioni emerse dal confronto con la giuria che hanno catturato la nostra fame di spettatori”.

“Flirt” parla delle avventure sessuali di una ragazza moderna interpretate da un preservativo femminile. Tra chat su Tinder e appuntamenti al buio… riuscirà a non rompersi? Le relazioni non vengono risparmiate dall’odierno mondo precario e instabile. Tra il fisiologico bisogno di autonomia e di approvazione, i giovani di oggi devono fare anche i conti con la solitudine e l’incertezza di un mondo che non ha modelli precedenti con cui confrontarsi. Uno spettacolo di teatro di oggetti sulle relazioni amorose tra giovani adulti e le malattie sessualmente trasmissibili.

Vince la partecipazione al Festival Presente Futuro del Teatro Libero di Palermo lo spettacolo “Esperimenti su un corpo già perfetto” di Nyko Piscopo.
 Menzione speciale per l’attore Vincenzo Palmeri, protagonista dello spettacolo “Stop motion”, che “nonostante la giovane età mostra una presenza scenica importante e una grande maturità nell’affrontare i temi complessi trattati nello spettacolo”.

Premio giuria Diverse Visioni a “Il Settimo continente” di e con Giorgio Vierda, Alberto Ierardi Luca Oldani: “per aver trattato un tema di attualità. Per averci fatto conoscere l’esistenza del settimo continente. Per il coraggio degli attori nel proporre una scenografia così ingombrante e difficile da gestire, divertendosi”.
Menzione speciale giuria Diverse Visioni a “Flirt” di Silvia Torri: “per il tema trattato. Perché pensiamo che uno spettacolo come Flirt potrebbe essere replicabile nei nostri paesi di origine dove l’Aids e le malattie a trasmissione sessuale sono un problema serio e presente. Per premiare una compagnia di donne, che parla delle donne in modo originale e rischiando”.
Premio assegnato dal pubblico del Piccolo Teatro Patafisico a “Squarcio” di e con Simona Sciarabba regia di Dario Muratore.

Prima di concludere il racconto di questa esperienza, è il caso di dedicare un attimo di attenzione ai fautori dell’evento.
Il Piccolo Teatro Patafisico, come leggiamo dalla presentazione sul sito, è uno spazio creativo aperto e polivalente ispirato alla Patafisicascienza delle eccezioni;  è una suggestione artistica nata dallo scrittore e drammaturgo Alfred Jarry e definita come “la scienza delle soluzioni immaginarie. La patafisica, contrariamente alle altre scienze, non si occupa delle regole, ma piuttosto delle eccezioni (…)” usando espressioni che non disdegnano il nonsenso, l’ironia e l’assurdo.
L’Associazione Culturale PTP (Decollagium Pataphysicum Panormitanum)nata nel 2010 e il Piccolo Teatro Patafisico apre i battenti il 7 maggio 2010 prima in una ex stalla dietro la Cattedrale di Palermo (dove ora si trova il Teatro alla Guilla) e, si sposta poi nel 2012, in via Gaetano La Loggia 5, inserendosi in un progetto di  recupero di un padiglione dell’ ex-Manicomio di Palermo, divenuto oggi un luogo pressoché unico nel panorama regionale siciliano per spazi e modalità d’uso, di produzione di pratiche culturali e lavorative.

Ecco, è questa l’atmosfera e lo spirito con cui siamo venuti in contatto e speriamo di farlo ancora.
Un ringraziamento alle menti creative, ideatrici di questa realtà, Rossella Pizzuto e Laura Scavuzzo , alle quali auguriamo di non demordere mai e continuare convinte a percorrere questa strada; un grazie alla precisione organizzativa di Paola Di Martino, sempre gentile e sorridente; un ringraziamento speciale a Vito Bartucca, dalla solerzia inarrestabile e sempre operativo, soprattutto per la sua fantastica playlist… ;-).

Infine, dei ringraziamenti personali a: Simona Carrara, jolly della manifestazione e driver personale, senza la quale, non avrei potuto concludere il mio soggiorno palermitano degnamente con l’ultima tappa in piazzetta della Canna, al Malox, dal famigerato Pino e, soprattutto, a Margherita Ortolani che mi ha permesso di assistere ai lavori della Giuria di Diverse Visioni, regalandomi un momento di arricchimento personale notevole grazie alla presenza di spettatori attivi e consapevoli come Souleymane Bah, Ibrahima Deme, Giulia Di Carlo, Achraf Halouani, Moussa Koulibali, Margherita Ortolani, Mohamed Traorè.

Miriam Larocca

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2021-01-09T13:35:18+00:00